Pagina:Lettera di Sacerdote Sanese (Anonimo).djvu/28

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to arrivo di Lei, gli esibirono tutta la loro obbedieza, ed accolti con segni di somma benignità, e distinzione. Dopo si mostrò all’altre Dame molto bene appagata delle testimonianze de’ loro ossequj. Licenziate le Dame, ammesse all’udienza Monsig. Arcivescovo servito da tutto il Capitolo, a cui dopo l’espressioni d’aggradimento, e di contento, magnificò con encomj cortesissimi la bella Festa, dicendoli, che volentieri averebbe girata altra volta la Piazza, ma che la pena di dargli maggior incommodo, l’aveva privata di questa soddisfazione.

Non fu molto longa l’udienza, attesochè la notte s’avvanzava a gran passi; ed eccovi la giornata de’ 12. Aprile 1717. a noi, ed a’ nostri Posteri solennissima. In fatti considerata, massime la durezza de’ tempi, la Festa è stata grande, poichè grande è stato il cuore, perchè di tutti è stato un solo e nell’Amore, e nell’Ossequio a sì gran Signora. Se le forze fussero state maggiori, v’assicuro, che l’espressioni sarebbono state massime, perchè da Lei si promette l’Ecclesiastica Gerarchia unesempio, ed unappoggio di pietà; la Nobiltà un testimonio del suo operare, ed un giudizio incorrotto de’ suoi meriti; le Vedove, e gli Orfani un’efficace protezione; le Lettere il sostegno; l’Arti l’Appoggio, la Giustizia il Trionfo.

Voi me la descrivete nella vostra lettera, quale la decanta a tutto il Mondo la Fama universale, cioè a dire, umana, graziosa, cordiale, frutto di quella magnanima virtù, che è stata sempre il retaggio antico dell’Imperiale suo Sangue; e per tale ancora l’hanno riconosciuta quelli, che hanno avuto la sorte d’inchinarla, avendovi scorto un gran sentimento delle cose Divine, col quale non stima le cose umane oltre la loro condi-

 
 
zione.