Pagina:Lettera pastorale in occasione della Quaresima per l'anno 1830 (Morozzo della Rocca).djvu/16

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tutto osservato: nel che, a procacciare, che dalla congiura di sette cotali non ricevano alcun danno nè la Chiesa, nè gli Stati, Noi con ogni Nostra premura, ed ajutati in opra di cotanto rilievo dalla cotidiana vostra vigilanza, che chiamiamo in soccorso, attenderemo, armati di zelo, e nella concordia dello Spirito, a difendere valorosamente la nostra causa comune, o per parlare più rettamente, la causa di Dio, e ad abbattere le trincee, che la corrompitrice empietà d’uomini nequitosi ci oppone.

Deliberammo di parlarvi qui appunto specialmente di un’altra fra le segrete società, che non ha guari, è sorta per infettare gli animi de’ giovinetti, che ne’ Ginnasj, e ne’ Licei sono allevati. Sapendo troppo bene costoro come le menti, ed i costumi degli allievi si formano secondo i precetti dei loro Maestri, precipuo, ed astuto loro pensiero si è quello di aggregar Maestri malvagi, che per mezzo di dottrine dallo Spirito di Dio disformi guidino ai sentieri di Baal i loro scuolari. Il perchè avviene, che Noi con gemiti veggiamo la sfrenatezza di questi giovanetti già a un punto tal pervenuta, che, deposta la riverenza della Religione, la norma dei costumi rigettata, combattuta la santità della dottrina più pura, conculcate le prerogative della sagra e civile Potestà, oggimai non hanno più eglino veruna vergogna di ribalderie, di errori, di attentati; e dire possiamo a buon dritto col Magno Leone, che per costoro la menzogna è legge, Religione il demonio, Sagrifizio la laidezza.1 Lungi cacciate


  1. Nel Serm. V. sul Digiuno del X. mese Cap. IV.