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d’Israello, fiorisca per tutto la santa Religione, ed imperturbata conservisi la vera felicità dei popoli; ed il Padre delle misericordie i tempi del nostro Ministero mirando con guardo propizio, degnisi e di proteggere mai sempre, e pascere il Pastore delle sue pecorelle. I Sovrani potentissimi poi con quell’animo grande ed eccelso, di cui sono dotati, secondino le nostre cure, ed i nostri desiderj; e Quegli, che lor diede un cuore pieghevole, e pronto alla osservanza della sua santa legge, con novella aggiunta di celesti doni rafforzi i loro petti per forma che facciano con generosa ed intrepida virtù quelle cose eziandio, che tornino a prosperità ed a salute della Chiesa per cotante calamità afflitta.
Sì, queste grazie con supplici instanze chiediamo da Maria, Madre Santissima di Dio, la quale Noi confessiamo, che spense sola tutte le eresíe, e cui tra devote e calde congratulazioni salutiamo col titolo di Ajuto dei Cristiani, perchè in questo giorno appunto ridonò alla Città romana, dopo sventure d’ogni fatta, Pio VII., Santissimo nostro Predecessore. Oltracciò supplichiamo a Pietro Principe degli Apostoli, ed a Paolo compagno di lui, di non permettere che Noi sulla Pietra stabiliti, che la vera Chiesa attesta, mai non venghiamo scossi di là per veruno scompiglio, sendoci datore di tanto il Principe istesso de’ Pastori, Cristo Gesù Signor nostro, dal quale per le vostre Fraternità, e per le greggie a voi commesse preghiamo abbondevolissimi i doni della grazia, della pace, e del gaudio; e con molta tenerezza di cuore vi