Pagina:Lettera pastorale in occasione della Quaresima per l'anno 1830 (Morozzo della Rocca).djvu/8

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santissime leggi, ohimè! quante non si muovono per tali incontri scandalose quistioni sul suo potere, quante lagnanze per l’esercizio che ne fa, quanti clamori per vivere ciascuno a suo talento!

Siccome però non tutti la pensano così, ed a grande nostra consolazione dobbiamo dire, che ci anima la fiducia, che voi, F. D., mentre accettate con riverente gratitudine, attese le circostanze infelici del presente anno, la dispensa dall’uso dei cibi quaresimali, che dalla Santità Sua abbiamo per voi implorata, siete parimenti disposti non meno ad ammirare, encomiare, e riverire la sua autorità, che ad obbedirle quando vi fa sentire i suoi ammaestramenti, quasicchè vi derivino dalla bocca stessa di Cristo Signore, abbiamo divisato di farvi noti in questa occasione, che annunziamo l’Indulto quaresimale, i sensi che ci ha espressi nella prima sua Lettera, dalla cui considerazione a vostro spirituale profitto potrete ritrarre, e sentire il più opportuno eccitamento. Vedrete in quel suo dire Apostolico quali sieno gli errori del tempo, ed i mali che di presente inondano il Cristianesimo, e potrete le vostre riflessioni fermare su di alcuni punti principalmente, intorno ai quali derivarono pur troppo abusi i più esecrandi, che ne palesano presso alcuni, che vivono trascurati di loro salvezza, quasi indifferente la violazione. Nè è a dirsi, che perciò siano i trasgressori meritevoli di scusa al cospetto del Signore, non potendo addurre in pretesto la colpevole loro ignoranza, conciossiachè per l’ammirabile economia che regna nella Chiesa, a differenza