Pagina:Lettere (Andreini).djvu/255

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LETTERE

e pur sarei felice, se con una morte sola potessi metter fine à tante miserie. Morirò bene; ma non contento voi d’una sola mia morte m’avviverete di nuovo, accioche viva io muoia, e morta vivendo non rimanga di morire mille volte al giorno.


Simili.


M’

E stato detto da gentilhuomo degno di fede, che voi, per haver veduta una mia lettera scritta alla Signora N. mia carissima amica, nella qual con ragione tratto in parte (che ’l trattarne in tutto è impossibile) de i costumi vostri, e dell’instabilità della vostra natura, havete detto, che volete contra me vendicarvi. Hor che vendetta sperate di fare per vostra fe? vi date voi forse, ad intendere di tenermi ancor legata alla tirannide, & all’ingiustitia vostra? voi v’ingannate. Sappiate il mio (non sò come debba chiamarvi, chiamatevi da voi) che poich’io vi conobbi poco meritevole di quel cuore, che v’amava, di quella fede, che v’osservava, di quella mente che vi s’inchinava, e di quell’anima, che v’adorava, mi levai affatto, affatto dalla pazza impresa nella quale inconsideratamete per mio tormento entrai, dunque, s’io non mi ricordo più di voi di quello, ch’io mi faccia di cosa non mai veduta, o conosciuta, o se pur d’alcuna vostra atione, mi rammento, è sol attione che contra voi m’accende, qual vendetta (com’hò detto ancora) sperate di fare? se alcuna scin-


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