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D’ISABELLA ANDREINI. 127

e gli infiniti miei prieghi, i quali riverenti, e supplicanti vi staranno intorno sin tanto, che per me impetrino, che non vi sia discara la mia servitù.


Scherzi amorosi & honestissimi.


I

O m’era risoluto di scacciar amore dall’anima mia, è già mi riusciva felicemente il disegno quand’egli ne fece lamentevol querela con la speranza, & ella di ciò con gli occhi vostri si dolse, i quali giurarono di vendicarsene, onde non così tosto gli rividi, che fulminandomi contra con autorità suprema, comandarono, ch’io albergassi per sempre amore, & egli pigliando somma baldanza dall’impositione de’ miei dolci tiranni, s’impadronì d’ogni mio spirito, discacciò l’anima mia, e rimase in vece d’anima à darmi vita, per laqual cosa m’avveggo, che s’io vorrò vivere, converrà, ch’io v’ami, poiche Amore, e fatto l’anima mia. Orsù io v’amo, voi per gratia non siate ritrosa à gli amorosi miei prieghi, perche il pertinace contrasto accresce l’impeto d’un gran desiderio. Non sapete, che la resistenza contra l’amoroso fuoco fà le fiamme più ardenti? volete voi vedermi incenerito? se l’anima mia fosse meco direi, che mentre godete di condir il vostro riso col mio pianto, godete ancora di tenermi in forse della mia vita, e della mia morte, e direi, che ciò faceste per più affligermi, poich’è maggior tormento l’aspettar, che ’l mo-


rire,