Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/194

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viaggio a cosmopoli 187

alla fine dello stornello: dove il bel canto semplice italiano si svolge magnificamente, con un sapore quasi liturgico, come molti canti villerecci. Caro a tutte le anime sentimentali sarà quella seconda maniera con cui Tosti ha musicato Adieu, Suzon, una maniera più piana e più molle di lacrime, in quelle parole ultime, così emananti rammarico, dell’Adìeu mussettiane. Ma infinitamente caro a tutte le anime dolenti, sarà quella Serenatella mesta, di cui solo il titolo diminuisce l’importanza musicale: le parole di Percy Bysshe Shelley, sono state tradotte da quell’Adolfo de Bos che ha messo tutto il suo animo di poeta, nel rendere popolare fra noi Shelley: nobile assunto!.. A tutte le anime dolenti, io dico, poiché in questa Serenatella, vi è quello ineffabile di tristezza musicale, che vi tira dal cuore agli occhi le lacrime più nascoste, vi è quel senso intimo di dolore, che solo i grandi malinconici come Chopin e Schumann seppero condensare in poche frasi musicali, vi è quella bellezza triste e affascinante, di cui parla Baudelaire: Sois belle et sois triste! E, a quella purissima dolorosa mu-