Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/200

Da Wikisource.

viaggio a cosmopoli 193

Tutte le vie sono così piane, così facili, così aperte ai più stanchi, ai più vecchi, ai più malati, tutto l’organismo è così ammirabilmente combinato, perchè voi ci andiate, in qualunque minuto ve ne venga il desiderio, perchè voi ci restiate tutte le ore che volete, perchè nessun ostacolo vi si opponga, perchè nessun fastidio vi disturbi. Da Nizza a Montecarlo, lungo il mare, vi è anche una via carrozzabile, che è una delle più belle vie del mondo, come paesaggio: non una via, ma il viale di un grande parco da cui, ogni giorno, giardinieri tolgono fino l’ultima pietruzza, un viale che rasenta le ville magnifiche, dalle balaustre di marmo bianco, le balaustre italiane, adorne del roseo e delicato fiore del geranio, e che, dal lato del mare, ha una ringhiera di ferro, come lungo una terrazza che durasse molti chilometri: una via che si percorre in carrozza, in un’ora e un quarto, ma che vi fa vedere, assai meglio che in treno, la grazia di queste linee, di questi colori.. Quanti phaetons, quante victorie, quanti breaks su questa via, e quante biciclette che filano come il vento, e quante e quante, troppe, massicce e ineleganti