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nella città del sogno |
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riconosciuto. Alcuni di essi vi rimangono esposti
quindici giorni, tre settimane, fino ad un
mese e oltre: la preparazione del cadavere è
talmente ben fatta, che esso può resistere oltre
un mese. Quando assolutamente non si è
trovato modo di identificare il cadavere e non
si può lasciarlo più esposto, gli si fanno delle
fotografie, insieme al suo numero d’ordine: e
sotterrato il cadavere, la fotografia resta esposta,
insieme ad altre, in un quadro, nella sala
pubblica. Alle volte, solo con la fotografia ha
luogo il riconoscimento. Quando io vi sono
andata, il quadro delle fotografie ne conteneva
sette od otto, su cui era impresso il numero
d’ordine, la data del ritrovamento: fra quelle
sette od otto fotografie, mi colpì la fisonomia
di uno di quei morti, un uomo fra i quarantacinque
e i cinquanta, fisonomia signorile,
capelli e barba tagliati benissimo, un gentiluomo,
infine. E non l’hanno mai riconosciuto!
I vestiti dei morti riconosciuti, sono restituiti
alle famiglie: quelli degli sconosciuti, si bruciano.
Fino al 1883 si vendevano: dopo, fu
proibita severamente simile turpitudine. La cu-