Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/345

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338 lettere d'una viaggiatrice

che veglia, amato e amante, sulla felicità della Patria, in un quadro bizzarro e suggestivo, ove la politica si fa mondana, pur non obliando la sua essenza, ove la mondanità partecipa alla politica, pure non scordando la sua leggiadria, questa giornata così limpidamente bella, rimarrà, alta fra le memorie di una donna. Altre giornate, non molte, ma intense, ma cariche di vita, piene di pensiero e piene di sentimento, io rammento del mio bel paese d’Italia, altre giornate ove parve a me, parve agli altri che la esistenza nostra e quella della folla si moltiplicasse, in ogni suo elemento di vivacità: in cui parve che ognuno di noi, agitato da quelle ardenti idee che esaltano lo spirito, diventasse multanime: e che le larghe correnti dello spirito umano, gonfiate, allargate da lontane alluvioni, dessero lo spettacolo maestoso dell’Oceano tumultuoso e poi quieto e infinito, sotto il cielo. Come dimenticherò io, mai? No, non era solo il Grand prix di Longchamps, di cui si correva ieri l’avventura, fra le verdezze odorose dell’estremo bosco di Boulogne: non era solo il maggior avvenimento mondano