Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/373

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366 lettere d’una viaggiatrice

libertà nobile, libertà austera. Così parlano, nella notte, il vento freddo della montagna, le alte prode ancora verdi di erbe e di fiori, e il bianchissimo fiume, figlio delle nevi eterne......


Che cosa amabile e seducente sono questi alberghetti tra i monti Conservano umilmenle i loro nomi di Cavallo bianco, di Scudo di argento, ma sta, sulla porta, l’albergatrice tutta rosea nel volto, dal grande grembiule bianco, e vi saluta affettuosamente. La casa è piccola, col suo tetto spiovente contro le nevi invernali, con le sue logge di legno lungo le finestrette e, per quanto piccola persona siate, vi pare di non potervi entrare. Pure, vi arrampicate per le stricchiolanti scalette di legno, entrate nelle piccole stanze e, subito, il largo letto bianco e alto, vi conforta. Pian pian, timidamente, voi domandate da mangiare, presentendo una malinconica risposta e, viceversa, vi è sempre da pran-