Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/379

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372 lettere d’una viaggiatrice

la chiudono: il colle della Ranzola, da una parte, e il colle della Valdobbia, dall’altra. Da questo colle, a piedi, deve arrivare Sua Maestà; la gran vallata che è a milleduecento metri sul mare, odora tutta di fieno falciato, e le floride e snelle gressonesi, dalla rossa gonna, son dietro a formare i fasci. Nel fondo vi è la montagna della Testa Grigia e in fondo, in fondo, ma che pure sembra vicinissima, tutta bianca e solenne nella bianchezza, l’alpe paurosa, l’alpe magnifica, il monte Rosa. In un cantuccio della valle, ecco il piccolo, il modesto villaggetto di san Giovanni di Gressoney. Ridono le bandierine tricolori. E, attraverso le poche case, biancheggia la massima bellezza, la massima poesia, il massimo fascino di questa valle di Gressoney: il suo piccolo, bianco, armonioso, limpido fiume, il Lys, il giglio. Non è il più bel nome di fiume, il giglio?....