Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/461

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the, cioccolatte, e pane fresco, e per sino biscotti inglesi, e le piccole gelide frutta alpine, piccole prugne, piccole pesche e aciduli lamponi. Le stanze del secondo piano, le migliori, valgono meglio, per la nitidezza, di quelle di molti alberghi: e vi è una piccola biblioteca e vi è la cappella;, vi è insomma, tutto un piccolo mondo, in quell’alta solitudine. E sapete voi quanta gente è ospitata, ogni anno, al Piccolo san Bernardo? Da dodicimila a quindicimila persone. Da metà luglio a metà settembre, varcano la frontiera, dopo essere stati ospitati, da cento a centoventi persone, al giorno. Ma più tardi! Più tardi, sono tutti poveri, che bussano a quella porta ospitale e sono alloggiati e cibati nel nome di san Bernardo. Questi, questi sono i più sventurati, costretti a valicare il passo alpino, nei mesi più duri, nelle giornate più corte, con un freddo che fa scendere il termometro a diciassette gradi sotto zero: e per costoro è più utile, più necessaria, più efficace la carità del provvido e benefico ospizio.... Regge da trenta anni, forse, l’aspro e nobile ufficio di direzione, un pio sacerdote, l’abbate