Pagina:Lettere e testimonianze dei ferrovieri caduti per la patria, 1921.djvu/84

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99 Si resta fanciulli per tanto tempo e non si sa che cosa sia la vita, poi un bel giorno ci accorgiamo d’essere diventati giovani e vecchi ad un tratto; la sola parte della vita che abbiamo vissuto è stata la fanciullezza, ma basta solo questa per averci latto vivere la maggior parte della nostra esistenza. Così è successo a noi che ci è toccato a vivere la sera dal mattino senza passare per il crepuscolo, così tocca più particolarmente a me per le contingenze in cui mi trovo». 12 Settemòre ’15. < Immagina una capannuccia di frasche e di tronchi di abeti, un letto delle medesime, io sopirà di esso con la testa fra le mani ed i gomiti appoggiati alla cassetta d’ordinanza, sopra una candela dalla luce fioca e melanconica: il mio pensiero rivolto a voi, alla mia Firenze, al ritorno». 17 Settembre ’ 15. «Domani l’altro il mio battaglione, e quindi anche io, parte per il Seikofel ad occupare le trincee avanzate di primissima linea alla distanza di poche diecine di metri da quelle nemiche, con le vedette avversarie che si scorgono appena, acquattate dietro agli alberi, e pronte a far fuoco su qualunque soldato si mostri anche per un istante in uno spazio di terreno scoperto. Perchè devi sapere che in questo luogo è una vera caccia all’uomo isolato che impera: ciascuna vedetta cerca di freddarsi reciprocamente tanto il giorno che la notte, durante la quale gli austriaci gettano continuamente razzi Ma non stare in pensiero per questo, sai, poiché in questi luoghi, sebbene non ti abbia detto mai niente, ci sono stato più volte ed oramai la cosa passa con una indifferenza unica. Perchè in tutte le cose, e per tutte le cose succede così: ci si fa l’abitudine e, come diceva l’altro giorno un mio collega alla mensa, alla fine l’essere in guerra si considererà per noi la cosa ordinaria e quella straordinaria il ritornare alla solita vita borghese di buona memoria». 25 Settembre ‘ 15. «Quando nella vita comoda e placida della famiglia tutte le piccolezze ci paiono contrarietà, quando le quisquilie, le insulsaggini, le vacuità ci sembrano im