Pagina:Letturecommediagelli.djvu/126

Da Wikisource.

potendo, nè essendo possibile di ritrovar mai alcuno, che per qualche tempo, e se non altrimenti, mentre che dopo il suo nascimento egli non conosceva distintamente cosa alcuna, non passasse per il cammin della ignoranza. Ma io, salva la reverenza di tutti questi espositori, conoscendo non si potere espor meglio uno scrittore, che con le parole sue medesime, dico ch’egli intende qui ne l’uomo, per morte (come egli fa ancor nel Convivio sopra a quel verso:

E tocca a tal, che è morte e va per terra)

il non usare la ragione, ed espongolo così: Il qual passo non lasciò mai uomo alcuno vivo, mentre ch’ei lo passava, cioè usare la ragione, non si potendo mai dire in verità, che chi vive irrisolutamente, e senza fine, usi la ragione. E perchè ei bisognò che nel ragguardare tal passo ei si fermasse alquanto, ci soggiugne:

Poi che posato alquanto1 il corpo lasso;

cioè da poi che io ebbi dato, fermandomi, alquanto di riposo al corpo mio lasso e affaticato, dando tempo a la natura di generare de’ nuovi spiriti in luogo di quegli che si erano consumati in quello affaticarsi,

Ripresi via per la piaggia diserta.

Piaggia chiamiamo noi nella nostra lingua quei luoghi e quegli spazii del terreno, i quali sono fra il fine delle pianure e l’erte gagliarde delle montagne; che si elevano e s’inalzano alquanto da ’l piano, e cominciano a salire così un poco dolcemente verso il monte, senza avere in loro ripe o tagliate difficili a passare, come hanno spesse volte le montagne; a similitudine delle quali sono dipoi chiamate ancor da noi le piaggie (o spiaggie con l’aggiunta di uno s) quei liti che scendono dolcemente nel mare, come salgon quelle dolcemente a le montagne, e che non hanno ancora eglino in loro scogli o ripe o porti, ove possino entrare e accostarsi le navi; per il che dice il Poeta,

______________

  1. Cr. ebbi riposato.