Pagina:Letturecommediagelli.djvu/128

Da Wikisource.

il più delle volte sopra il piè sinistro; così se egli ha a portare un peso, lo metterà sempre da la man sinistra, per aver più spedita e libera la destra al muoversi. E oltre a di questo bisogna ancora avvertire che l’uomo non potrebbe mai camminare, se ei non avesse dove posare quel piede rimane fermo, quando ci muove l’altro. E di questo può fare esperienza chi vuole, salendo sopra a un monte di miglio o d’altra cosa simile, che ceda e dia luogo al piede; ove ei vedrà, che infino a tanto che ei non ferma un piede, ci non potrà mai muovere l’altro. Per il che fu detto da Aristotile, che certi topi terragnoli, che nascono presso al Nilo, non acquistano punto camminando sopra la rena di quello; e questo nasce perchè elle cede di sorte, ch’ei non posson fermare i piedi. La qual dottrina seguitando, come buon peripatetico, il Poeta nostro, dice, per volere mostrare che camminava, come io ho detto, a l’erta e a l’insù, che il piè che restava fermo era sempre più basso che l’altro. E questo è il senso litterale di questo luogo; il quale interpretando alcuni altri allegoricamente, dicono che egli intende per i piedi gli affetti dell’ anima; per il che fu detto da lui nel Purgatorio, parlando dell’amore:

E l'anima non va con altro piede;

volendo dimostrare che aveva sempre, mentre ch’egli fu in quello stato, lo amore ed il desiderio fermo nelle cose basse e terrene. E qui sia fatto per ora fine a questa lezione.