per Preposizione e proemio di tutta questa cantica, e che la Narrazione incomincia dipoi nel terzo, quando ei dice:
Per me si va nella città dolente.
La quale opinione non piacendo ad alcuni moderni, dicono che la Preposizione dura solamente i primi nove versi del primo capitolo, e dipoi comincia la Narrazione al decimo ove dice:
Io non so ben ridir come io vi entrai.
E alcuni altri dicono, che la Preposizione dura infino a la Invocazione, e dipoi incomincia la Narrazione a quel verso:
Nell’uno e nell’altro de’ quai modi si pervertirebbe, secondo il Vellutello, l’ordine d’esse parti. Perciò che nel primo si conterrebbe la Invocazione nella Preposizione, e nel secondo nel processo della Narrazione. I quali inconvenienti volendo egli come indegni di un tanto poeta fuggire, dice che la vera Preposizione comincia, quando Virgilio dice:
Onde io per lo tuo me’ penso e discerno.
E tutto quello che è innanzi dice esser la cagione di quella, cioè lo essersi ritrovato nel mezzo della sua vita in una selva oscura, e volendo per uscirne salire il colle, essere stato impeditogli il cammino da le tre fiere. Laonde venuto a soccorrerlo, Virgilio propone, promettendolo di trarnelo per altra via, non solo il soggetto di questa prima cantica, ma di tutte a due l’altre. E tal Preposizione vuole che duri insino a la Invocazione, e dipoi cominci la Narrazione similmente a quel verso:
Incominciai: poeta che mi guidi;
dicendo che se bene ei non comincia a trattare dell’Inferno quivi, ma dipoi al principio dello altro canto, ei tratta della disposizione del discendervi. La quale opinione non è se non molto ingegnosa, e io convengo assai con lei, non costringendo