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xxviii alla r. accademia

gano qualche passo del Purgatorio o del Paradiso, ancorchè queste siensi fatte prima. Circa al metodo che seguii per la stampa delle Letture inedite, e per la stampa delle già edite, non altro dirò se non che fu il medesimo al quale già si conformò il prof. Agenore Gelli nel volume che qui sopra ho allegato, e che novamente ricordo per titolo di lode; metodo che fu pure approvato da voi, illustri Accademici, poichè a quel volume accordaste l’onore di registrarlo tra i citati. Ed è in sostanza quello che io già adottai per la mia ristampa della Bibbia volgare, alla quale più recentemente vi compiaceste di decretare lo stesso onore. Devo solo aggiungere, che come già feci per la Bibbia, così anche nella presente edizione, trovando nel codice o nelle antiche stampe alcun luogo dove mi sembrò che una o più parole mancassero, le quali dal senso fossero necessariamente volute, ve le ho messe, ma chiudendola tra segni di parentesi quadre [], acciò si conoscesse quella non essere parole del testo, ma un supplemento mio. E tanto maggiormente spero che la edizione non vi sarà discara, in quanto io la cominciai e la menai a termine coll’aiuto sempre e col consiglio dell’ottimo amico mio e collega vostro Cav. Giovanni Tortoli, così cortese e benevolo, come dotto in molti rami del sapere, e versatissimo nel magistero della lingua e in ogni particolarità della filologia. Nè solamente egli mi aiutò nelle cure della stampa, le quali chi ci ha pratica sa quanto sieno lunghe e fastidiose; ma per le Letture già edite volle cooperar meco nel confrontarne le varie stampe; e per le inedite ebbe continuamente sott’occhio e consultò il codice Magliabechiano, del quale io non possiedo altro che una copia, fatta però con gran diligenza.

A piè di pagina posi alcune postille; e sono di tre specie. La prima è di brevi avvertenze o rettificazioni che mi