Pagina:Letturecommediagelli.djvu/64

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sotto otto capi; da alcuni, come fece Ammonio sopra il libro della interpretazione, sotto sette; e da alcuni altri, come fece Boezio sopra l’Isagoge di Porfirio, sotto sei; io e per maggior facilità e brevità, e per parermi ch’elle sieno a bastanza, le ho ridotte solamente a quattro; e queste sono: l’intenzione dell’opera, cioè qual fine sia stato quello che mosse l’autore a scriverla, e quel che ella contenga: il frutto che se ne cavi, e quel che si possa imparar dallo studio di quella: la dichiarazione del nome e del titol suo: e l’ordine e lo stile che ha tenuto l’autore in quella a scrivere e dimostrare i concetti suoi. Dopo la dichiarazione delle quali cose, e noi verremo a l’esposizion del testo, e a l’interpretazione delle parole particulari. Dove io spero mostrarvi di mano in mano, ch’egli ha usato, nel manifestare i concetti suoi, le più approposite e le più propie parole, e i più efficaci e più brevi modi di dire, che sia mai possibile immaginarsi. Alla qual brevità aspirando similmente ancora io, passerò senza perder più tempo a la dichiarazion della mente dell’autore, e dell’intenzion dell’opera; che è la prima delle quattro cose prepostevi1 di sopra da me.

Per più perfetta notizia della quale è da sapere, che il nipote di esso Dante2, il quale commentò questa opera in quella lingua latina che apportavano quei tempi, senza mettervi il nome propio, ma chiamando Dante genitore di Piero suo (il qual Piero fece ancora egli sopra detta opera alcune postille latine, e così ne commentò il Boccaccio alcuni capitoli della prima cantica, e Benvenuto da Imola tutte e tre le cantiche), dice che la mente de l’autore e la intenzione della opera è mostrare agli uomini, che fine consèguiti a ciascuna

  1. Così ambedue l’edizioni per propostevi
  2. Lo chiama qui per errore nipote: più avanti poi rettifica l’errore, e lo dice figlio, come egli è veramente. Questo commento di Pietro, figlio di Dante Alighieri, fu pubblicato per la prima volta da Lord Vernon, grande amatore del divino poeta, e la stampa ne fu curata da Vincenzo Nannucci. Il titolo è: Petri Allegherii super Dantis ipsius genitoris comoediam commentarium, nunc primum in lucem editum consilio et sumptibus G.J. Bar. Vernon, curante Vincentio Nannucci - Florentiae, apud Guglielmum Piatti, MDCCCXXXVX, in-8.