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ACCADEMICHE. 3

gloria. Rendo però umilissime grazie all’Altezza Vostra Serenissimo Principe, ed a voi Virtuosissimi Accademici dell’onoranza che m’avete conferito, per dare a divedere che in voi regna non meno l’amorevolezza, che la Virtù. Finisco supplicando l’Onnipotenza Divina a prosperar sempre più questa Virtuosissima Adunanza, dall’autorità della quale escono nel Mondo gli editti inviolabili della letteratura; ed a multiplicare i progressi di questa Città, il cui nome vola per l’Universo, per terror de’ Barbari, e per ornamento della Cristianità.

DELLA FORZA

DELLA PERCOSSA

LEZIONE SECONDA.

S’

Egli è vero il detto del Filosofo, che quelle operazioni della natura, delle quali non sappiamo le cause, si stimano miracoli, miracoli più maravigliosi d’ogni altro dovranno stimarsi gli effetti di quella facoltà, che universalmente si chiama Meccanica. Maravigliosi dico, Serenissimo Principe, Degnissimo Arciconsolo, Virtuosissimi Accademici, non solo per l’operazioni stupende che fanno, ma anco per l’occultazione delle cause onde derivano. La Libra, la Leva, e l’Argano sono macchine già note al mondo, e divulgate nel teatro della fama colle dimostrazioni del sapiente di Siracusa. Ma la Vite, il Cuneo, i Piani inclinati, e forse anco le Taglie, si vedono sopra i libri de i Filosofi, e de i Mattematici piuttosto dichiarate con discorsi, che dimostrate con ragioni. La forza poi della Percossa (sopra la quale faremo questo discorso) porta a mio giudizio nella scena delle maraviglie la corona del principato. Questa per esser la più efficace fra tutte le invenzioni della Meccanica, è forse il più recondito, e il più astruso fra tutti gli arcani della Natura. Se la fortuna non avesse invidiato la gloria di questo scoprimento al nostro secolo, già era


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