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40 LEZIONI

Io non vidi mai se nell’agghiacciato Settentrione nascano le piante perpendicolari al piano della campagna, ovvero inclinate sull’orizonte del paese nativo; so ben di certo, che quando elle fossero attratte dal calore, ovvero si sollevassero per incontrarlo, dovrebbero non già innalzarsi a piombo sulle pianure della campagna, ma sorger da terra inclinate con angolo meno di mezzo, retto. Segua pur ciò, che vuole ne’ campi d’Irlanda, e di Norvegia, che a me basta il vedere ne i Giardini della Toscana i Cipressi dirizzati colle cime, non già verso le parti calorifiche del mezzo giorno, dalle quali ricevendo il benefizio dovrebbero anche aver l’attrazione, ma si ben verso ’l punto verticale della nostra Sfera, e pur da esso ricevono forse minor influenza di consolazione, che da qualunque punto della Zona infiammata.

Potrebbe alcuno rispondere, che le piante hanno bensì la propensione d’andar verso la parte del Cielo Meridionale, donde vien loro l’influenza amica; ma però convien, ch’elle spuntino con indifferente pendenza dalla superficie orizontale della campagna spianata, e che però sorgano erette al piano sottoposto.

Ammetterei questa ragione, quand’io non avessi veduto sorgere gli alberi anco sulle coste pendenti delle montagne, dove si conosce, che essi non hanno riguardo alcuno, ne all’andar verso la Zona passeggiata dal Sole, ne al partir con angoli eguali dalla superficie terrena; ma solo osservano indifferentemente il partir a dirittura dal centro della terra. Segno assai evidente, che l’interno principio delle cose create sia il fuggir dal centro. Forse amano l’andare a dilatarsi, e per dir così, a respirare nell’ampiezza del Mondo più spazioso. Che ignobile appetenza sarebbe quella delle cose mondane, se elle desiderassero d’andare a confinarsi nelle più intime angustie della terra? dove, o non potrebbero giammai pervenire, o pervenute che fossero, resterebbero sepolte lungi dalla natura vegetante, nel gielo d’una perpetua morte, nell’ozio d’una semtipiterna infecondità.

Sogliono nelle quistioni controverse della natura, osservar come la medesima natura si governi in cose non molto differenti; così poi s’argumenta, come si dice, a simili, e s’in-


ferisce,