Pagina:Lezioni di analisi matematica.pdf/258

Da Wikisource.
242 capitolo xii — § 74

Se , consideriamo il rettangoloide, di cui ci siamo già serviti per dimostrare il primo teorema del presente paragrafo. le sue aree esterna ed interna, avendo entrambe la stessa derivata , differiscono per una costante. Ma questa costante è nulla, perchè tutte e due queste are sono nulle per . Cosicchè la loro differenza è nulla per ; ed, essendo costante, è nulla per ogni valore della . Quelle due aree sono perciò uguali.

Se dunque è una funzione continua, il rettangoloide racchiuso tra l'asse delle , la curva e le due ordinate ha uguali l'area esterna ed interna, cioè possiede un'area nel senso più elementare della parola: area (cfr. § 7).

ε) Una funzione , che abbia per derivata si indica con , e si chiama integrale indefinito della .

Questo nome è dovuto a ciò che un tale integrale non è completamente definito, ma è definito soltanto a meno di una costante additiva. Così, poichè è la derivata di , noi scriveremo.

( costante arbitraria). La differenza si dice integrale definito di nell'intervallo (, , perchè non varia qualunque costante si aggiunga ad , e si indica con . I numeri e si dicono rispettivamente i limiti di integrazione (il limite 'inferiore, ed il superiore).

Un tale integrale è completamente definito dalla funzione , e dai limiti , . il suo valore non dipende perciò dal suo nome dato dalla variabile di integrazione. Così, p. es.

La differenza si indica anche con Cosicchè, se

,

sarà

È poi evidente che: (1)                (2)     ; .