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334 | capitolo xvi — § 101 |
Il primo addendo si dirà il differenziale della , e si indicherò con . Noi porremo perciò per definizione
.
Se , se cioè coincide addirittura con la misura di , la sua derivata sarà sempre uguale a . Cosicchè il suo differenziale sarà dato dalla:
.
E la precedente equazione diventa:
, ossia .
Anche in questo caso la derivata si può considerare come un quoziente di differenziali.
)È appena necessario avvertire che alle derivate delle funzioni additive si possono generalizzare i teoremi relativi alla derivazione di una somma, di una differenza1. Noi ci limiteremo qui a dare un cenno ala generalizzazione del teorema di derivazione di una funzione di funzione.
Siano ed due campi, i cui punti sono in corrispondenza biunivoca; con indichiamo sia i pezzi di , che la loro misura; con sia i pezzi di che la loro misura. Sia una funzione additiva dei pezzi di ; poichè ad ogni pezzo di corrisponde un pezzo di , ad ogni pezzo di di corrisponde un valore di . Cioè si potrà considerare anche come funzione additiva dei pezzi di .
La misura di quel pezzo di , che corrisponde ad un pezzo di è anch'essa una funzione additiva di . Supporremo che esista la sua derivata .
Che relazione passa tra le derivate della , pensata come funzione dei o dei ?
Come per le funzioni di una sola variabile, si dimostra che: , o (come si può scrivere in altro modo) ossia che anche nel caso attuale i calcoli coi differenziali , ecc. si effettuano con le stesse regole usate pei differenziali di una variabile, e si possono ripetere considerazioni analoghe a quelle del § 59, pag. 187.
- ↑ È appena da avvertire che prodotto o quoziente di due funzioni additive può non essere una funzione additiva.