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428 capitolo xx — § 127

esteso a un arco di curva come la somma degli integrali estesi allo stesso arco.

Se noi anche qui volessimo usare locuzioni abbreviate, potremmo definire il precedente integrale nel seguente modo:

Divisa la curva in infiniti archetti infinitesimi , si moltiplichino i valori di in uno di questi pezzetti rispettivamente per le sue proiezioni su tre assi coordinati e si sommino i prodotti così ottenuti. Otteniamo così un trinomio per ognuno degli archetti ; la loro somma:

è il nostro integrale. Queste locuzioni sono però da considerarsi al solito come locuzioni abbreviate e non rigorose. Sarà utile esercizio ridurle ad una forma logica e soddisfacente.

) Il valore del nostro integrale è, si ricordi, quello di

,

qualunque sia il parametro individuante i punti di . Se, p. es., si pone arco della curva contato da un'origine scelta a piacere, e se con si indica la grandezza del vettore che ha per componenti, con

se ne indicano i coseni direttori, il nostro integrale diventa:

,

se sono i valori di per e per . Poichè sono i coseni direttori della tangente a , indicando con l'angolo di con in un punto qualsiasi di , il nostro integrale diventa . Il nostro integrale appare identico a quella funzione additiva dei pezzi della nostra curva, la cui derivata è , se conveniamo di assumere come misura di un pezzo di curva la sua lunghezza.