Pagina:Lezioni e racconti per i bambini.djvu/160

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Non è a dirsi la contentezza di Aldo: vi basti ch’ei non lasciava un minuto i suoi nuovi ospiti, e che se non fosse stato per un riguardo alle loro abitudini, se li sarebbe perfino portati a dormire con sè.

Chi non s’è provato, almeno una volta in vita sua, a buttar qualche minuzzolo di pane a quegli animaletti? Chi non s’è divertito a vederli guizzare, sparire e ritornare a galla in un minuto? Cesarino, fratello minore di Aldo, non si contentava di guardarli: avrebbe voluto anche stuzzicarli, e un giorno, colto il momento che Aldo non badava alla vaschettina, vi buttò dentro un tappo.

— Zia, esclamò Aldo impaurito, mi fai il piacere di dare uno scopaccione a Cesarino? Dà noia ai pesci!

— Che cosa è avvenuto? chiese la zia premurosamente.

— Ha buttato loro addosso un tappo..... Ma guarda! Questa è curiosa! Perchè il tappo non va a fondo?

— Perchè il tappo è di sughero, bambino mio: e il sughero resta sempre a galla.

— Che cos’è il sughero?

— Il sughero è la scorza o corteccia d’un albero, di una specie di quercie, il cui legno, come vedi, è leggerissimo.