Vai al contenuto

Pagina:Lezioni elementari di numismatica antica.djvu/16

Da Wikisource.
8

grandezza, come ad un dipresso lo rappresentano le dimensioni del n. 3, 4, 5 della Tav. I. In latino si chiamano numi I. II. III. formae; oppure moduli. Que’ pezzi che visibilmente sorpassano la prima grandezza si chiamano Medaglioni, oppure Numi maximae formae, vel maximi moduli; la qual distinzione ha pur luogo nelle monete d’oro, ed argento. Poichè però queste sono osservazioni affatto meccaniche mi danno luogo alla spiegazione che segue.

§. V.

Termini dell’Arte, e Denominazioni.


I Romani denominavano Numus, oppure Numisma un pezzo d’oro dal greco vocabolo νομος Legge, perchè il valore ne veniva per Legge determinato. Un secondo nome era quello di moneta, dalla parola latina monere; perchè dal conio, dalla mole, o da qualche altro annesso indizio denotava il proprio valore. Un terzo era pecunia da pecus, bestiame, perchè secondo Plinio le più antiche monete aveano un bove, o una pecora per impronta.

Le varie classi di moneta antica secondo le varie loro circostanze venivano diversamente denominate, siccome molte ne ricorda Giulio Polluce, delle quali io ne citerò quì soltanto quelle, la cui verità possiamo colle monete istesse confermare. Furono denominate come appresso.

1. Dal tipo. Gli Ateniesi, denominavano Civette le loro monete, perchè portavano comunemente al rovescio quel notturno augello (tav. 6. n. 5.). Da quì ne venne il proverbio sul denaio nascosto sotto al tetto: multae noctuae sub ceramico (id est sub tegulis) cubant. Per l’istessa ragione una moneta del Peloponneso veniva detta la Testuggine (tav. I. n. 10.) donde nacque l’altro scherzevole proverbio: Virtutem, et sapientiam vincunt testudines, che cioè le monete soprafanno la virtù, e la sapienza. I Persiani aveano improntato un Sagittario nella moneta loro (tav. I. n. 11.). Agesilao re di Sparta opponendosi validamente ai Persiani invasori dell’Asia, allorchè vide insorgere contro la sua patria le Città greche sedotte dalle somme vistose loro donate da’ Persiani, si lagnò nella ritirata d’esservi stato astretto da 30m. saettatori. Nell’Asia minore la moneta d’argento venne chiamata Cistophorus per la cesta mistica di Bacco improntatavi (tav. III. n. 8.). Presso a’ Romani i Victoriati così dicevansi pel tipo della vittoria; li Ratiti