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Pagina:Libro di sentenze, a cura di Giuseppe Manuzzi, Firenze, Tipografia del Vocabolario, 1863.djvu/26

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La tua mente, quando vivi, pensi assiduamente.

Allegrati d’avere migliore compagno di te.

Nollo tentare per forza, che creda quello che tu.

Lo povero teme gli danni, e lo nobile lo dispregio.

Colui che è buono, non dimanda di vivere a sé, ma a tutti.

Studia di sapere scrivere: insieme t’affatica di dittare.

Niuno ama colui, ch’egli teme per forza.

seneca.

Neuna cosa è bisognosa, come contare ciascuna cosa secondo la sua vaglienza.

Vertù è, del tutto accordarsi alla ragione.

La via delle umane virtù, è la ragione.

Virtù secondo natura è, ma ì vizii sono suoi nemici.

Uno solo di di savio, è più sicuro che lungo tempo di folle.

Lo lodare delle cose oneste, è in loro medesime.

Lo verace frutto delle cose ben fatte, è in loro; che di fuori non ha ninno prezzo sufficiente a virtù.

Tu credi ch’io ti tolga molti diletti, quando ti biasimo ie cose di fortuna: ma non è cosi; anzi ti dono perpetuale letizia, quando veglio che naschino nella tua casa, cioè nel tuo cuore.

Tu credi che sia allegro chi ride, ma ’l cuore è quello che è allegro.

Diritta ragione compie la buona ventura dell’uomo.

Neuno muro è difendevole del tutto contro a fortuna: perciò si debba l’uomo armarvisi dentro; che s’egli è a sicuro dentro, puOte essere toccato, ma vinto no.

Già sia ciò che ’l tuo misfatto non sia allotta conosciuto dagli altri, non perciò la pena del tuo cuore si parte, perchè sa lo suo male.