Pagina:Libro di sentenze, a cura di Giuseppe Manuzzi, Firenze, Tipografia del Vocabolario, 1863.djvu/55

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Gli rimproveri e le ingiurie annullano le ricchezze.

Lo savio non niente quando lo suo proponimento muta in meglio.

Chi scuopre le secrete cose dell'amico, perde la fede, e non troverà amico.

Più è onesto di negar la cosa, che dar lunghi termini.

Chi tutti dispregia, a tutti dispiace.

lucano.

Leva via lutti gl’indugi, che sempre nuocono a quello ch’è apparecchiato.

Comincia, ché se tu prolunghi l'opere di ben fare, tu sarai come lo villano, che attende a passare lo fiume tanto, che tutta l'acqua sia passata.

Franchezza non sarebbe bene venduta per tutto Toro del mondo.

Infra due Re d’uno reame non ha niuna fede.

L’uomo non debba mangiare se non solamente per vincere la sua.fame, come faceva Giulio Cesare.

L’uomo ozioso muta spesso diversi pensieri.

Paura di male avvenire ha spessi molti uomini in grande pericoli.

Sottometti le tue cose a te, e non te alle tue cose.

O la pecunia serve, o ella è servita.

L’accorta via d’arricchire si è di spregiare ricchezza.

Non è convenevole cosa che l’uomo falli all’amico nella sua avversità; che fede non vieta dì stare col tribolato amico.

Fuggire e una laida malvagità, nella quale non cadw niuno, se non per cattività e per diffalta di cuore.

Chi buono ti trova, buono ti lascia.

Giulio Cesare non credeva alcuna cosa aver fatta, quando egli aveva a fare alcuna cosa.