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Pagina:Libro di sentenze, a cura di Giuseppe Manuzzi, Firenze, Tipografia del Vocabolario, 1863.djvu/66

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Gli onori delle virtù non furono acquistati dalle degnità.

Coloro che vogliono gloria più che ragione, amano più di parere buoni che essere, e essere cattivi anzi che parere.

La malvagità di vizii si forza di somigliare la virtù.

Lo mondo era detto d’oro, quando appresso gli savi letterati i principati regnavano.

Siano longi da noi gli uomini ornati come femmine.

Misericordia è avere compassione delle miserie.

Lo peccato si sozza colui che cela quello che sa utile.

Contastate agli vizii, che l’antisaputo Dio è isguardatore di tutte cose.

massimiano.

In lussuria non ha niuna alta cosa che sia avvenente a natura d’uomo, anzi è bassa cosa e molto vile.

All’uomo forte e savio debba sempre ricordare quanto natura d’uomo sormonta natura di bestia.

Colui è bestiale, che sempre intende a’ vani diletti; che le bestie non hanno altro intendimento.

Lo vino e la lussuria confondono la scienza dell’uomo, e mettonlo in errore della fede.

Gli vani pensieri somiglianti a’ sogni non ricevere, che se tu te ne diletti, a tante cose ti farianno pensare che rimarrai tristo.

Più santa cosa e d’essere mutolo, che dir quello che niuno intenda.

Due volte pecca chi al peccato presta servigio.

Non tosto perisce di ruina colui che la ruina teme.

marziale.

Chi scuopre gli altrui vizii, tosto udirà i suoi.