Pagina:Liguria preistorica.djvu/373

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tare una piccola propaggine nella quale si prolunga all'estremità orientale), 15 di larghezza massima e poco meno di 5 di altezza 1. Alla parte media di essa, la volta si abbassa e le pareti si accostano, per modo che rimane divisa da una specie di strozzatura in due ineguali compartimenti, occidentale l'uno, orientale l'altro (fig. 95). Entrambi sono quasi privi di stalattiti, ed invece le pareti e la volta si mostrano qua e là ornate di ciuffi di felci. In fondo al primo sbocca un tortuoso cunicolo, per mezzo del quale si scende in un intricato laberinto di tenebrose spelonche fra loro comunicanti 2. Una di esse, più vasta e più dirupata delle altre, sarebbe ammirabile per la vaghezza delle sue colonne stalattitiche e dei suoi panneggiamenti lapidei, se non avesse subito la sorte comune a tutte le caverne della Liguria, cioè una vandalica devastazione.

Rispetto all’origine, dirò solo che, a parer mio, si deve principalmente attribuire all’azione distruttiva delle onde marine per quanto concerne la cavità principale, ed alle erosioni prodotte da acque sotterranee rispetto alle altre, più anguste e tortuose, che si estendono entro la montagna.

Il sollevamento che si verificò alla fine del periodo pliocenico ed ebbe per conseguenza, l’innalzarsi dei depositi subapennini della Riviera al loro livello attuale, dovette subire un arresto od un rallentamento più o meno lungo, durante il quale l’orizzonte a cui ora si trova la caverna corrispondeva al livello del mare. Questo allora, flagellando colle sue onde la ripa per lunga successione di secoli, disgregò e corrose alcuni degli strati più esterni del calcare, praticando in essi una larga breccia, che fu poi resa

  1. In seguito ai profondi scavi compiuti nella caverna, le sue forme e dimensioni appariscono ora alquanto diverse
  2. Nelle cavità più remote della grotta si raccolsero il coleottero cavernicolo Macharites Vacca e l'aracnide Chthonius Gestroi.