Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/77

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Torre dell'Annunciata e fatta una salita, potrà pervenire, accostandoci più o meno al mare, a questa città. Egli potrà indi ritornarsene lido lido, come meglio gli sarà possibile (veduto che non vi è strada affatto) sino a Resina. In questa guisa osserverà con non poco piacere, che un tratto di terreno di circa sette miglia lungo, è interamente stato formato dalle alluvioni. Le caratteristiche sono così convincenti e chiare, che bisogna essere totalmente novizio nelle osservazioni geologiche, per non confessare subito l'effetto delle acque in quel circondario, in cui giacea l'antica Ercolano. Io mi son dato la pena di correre da per tutto, e di entrare in tutte le vigne, e ne' luoghi, dove si possono osservare calve le montagne. Da per tutto ho ritrovato essere queste state fatte dalle acque. Un lungo tratto di terreno, poi, al disotto della Torre del Greco, ed un altro al lido del mare sotto la Torre dell'Annunciata, prima di arrivare ai mulini, offrono i più belli esempj delle alluvioni. Da Resina alla Torre dell'Annunciata si osserva passo passo lo stesso. Bisogna, nulladimeno, eccettuarne alcune lingue di terreno, per le quali sono corse le lave del Vesuvio, e che forman oggi massi solidi di pietra, colle quali si lastricano le nostre strade, al disopra di quali massi, si osservan eziandio, in alcuni luoghi, strati e massi di terre d'alluvione; in guisa che l'elevazione attuale di quelle montagne, è d'una doppia origine, la parte inferiore, cioè, ossia il masso solido di lava essendo stato prodotto dal fuoco, ed il superiore dall'acqua. Con ciò abbiamo nell'istesso luogo opere di Vulcano e di Nettuno, se vogliam parlare il linguaggio