Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/93

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radice nello spirito di tutti gli uomini di lettere di tutte le nazioni.

Attendete la terza mia lettera, nella quale vi pennellerò un quadro ragionato di tutta la gran scena volcanica, e vi accorgerete, che non ostante tante e poi tante cose, scritte finora intorno ai volcani, la materia è nulladimeno ancora intatta, e che all' in fuora del curioso, del meraviglioso, e dello spaventevole volcanico, che fin dai tempi di Polibio di Megalopoli, di Lucrezio Caro, di Dione Sicolo, di Strabone, di Vitruvio, sino ai giorni nostri, ha occupato tanti scrittori, la spiega fisica de' fenomeni volcanici è restata sempre nelle loro mani un problema, che ritroverete risoluto nelle mie carte1.


  1. Questa terza lettera, qui sopra enunciata, ha dato luogo ad un mio opuscolo sulla genesi della crosta della terra , già pubblicato col seguente titolo : Qualche cosa intorno ai volcani in seguito di alcune idee geologiche all'occasione dell'eruzione del Vesuvio del 1. gennajo 1812 di C. Lippi, vol. in 8°, Napoli 1812, presso Domenico Sangiacomo.