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96 malmantile racquistato

17.
Mentre è spogliato, per la pestilenza
Ch’egli esala, si vede ognun fuggire:
Pervenne una zaffata1 a Sua Eccellenza,
Che fu per farlo quasichè svenire:
Confermata però la sua credenza,
Rivolto a’ circostanti prese a dire:
Questo è veleno, e ben di quel profondo:
Sentite voi ch’egli avvelena il mondo?
18.
Rispose il General commosso a sdegno:
Come veleno? oh corpo di mia vita!
E dove è il vostro naso e il vostro ingegno?
Lo vedrebbe il mio bue ch’egli ha l’uscita2.
A ciò soggiunse il medico: buon segno:
Segno, che la natura invigorita,
A’ morbi repugnante, adesso questo3
A’ nostri nasi manda sì molesto.
19.
Vedendo poi, che il flusso raccappella4,
Come quello che ha in zucca poco sale,
Comincia a gridar: guardia, la padella,
E (quasi fosse quivi uno spedale)
Chiama gli astanti, gl’infermieri appella,
Il cerusico chiede e lo speziale:
E venuto l’inchiostro, al fin si mette
A scrivere una risma di ricette.

  1. St. 17. Zaffata. Liquore ovvero odore in quantità, che improvvisamente ci percuote il senso. (Nota transclusa da pagina 162)
  2. St. 18. Uscita. Soccorrenza, diarrea. (Nota transclusa da pagina 162)
  3. Questo morbo, puzzo. Si osservi il parlare spropositato ma dottorale di costui. (Nota transclusa da pagina 162)
  4. St. 19. Raccappella. Reitera. (Nota transclusa da pagina 162)