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quarto cantare 153

77.
Quando veddi ch’egli era poco meno
In su che all’orlo ed esser a buon porto,
Volli, innanzi ch’e’ fosse affatto pieno
E che ’l marito mio fosse risorto,
Lavarmi il viso e rassettarmi il seno,
Acciò sì lorda non m’avesse scorto.
Perciò mi parto, e cerco se in quel monte
Per avventura fosse qualche fonte.
78.
In quel ch’io m’allontano, com’io dico,
Martinazza, che era in Stregheria,
Passò di là portata dal nimico1,
Chè non potette star per altra via;
E perchè sempre fu suo modo antico
Di far per tutto a alcun qualche angherìa,
Lesse il pitaffio, squadrò l’urna, e tenne
Che lì fosse da farne una solenne.
79.
Se qua, dice fra sè, Cupído dorme,
Vo’ risvegliarlo, per veder un tratto
S’egli è come si dice, e se conforme
A quel che da’ pittori vien ritratto;
Sebben chi lo fa bello, e chi deforme:
Basta; mi chiarirò com’egli è fatto.
Per questo ad empier mettesi quel vaso,
A cui poco mancava ad esser raso.

  1. St. 78. Dal nemico ecc. Portataci dal diavolo; chè in altro modo non ci sarebbe potuta venire. (Nota transclusa da pagina 204)