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206 malmantile racquistato

38.
Così fra quel diabolico rombazzo
La strega se ne va collo stregone;
Sicch’alla fine arrivano al palazzo,
Là dove s’abboccaron con Plutone.
Ma perchè tra di loro entrò nel mazzo
Scioccamente il Mandragora buffone1,
Che in quel colloquio fe sì gran frastuono,
Che finalmente ognuno uscì di tuono,
39.
Perciò passano in casa, e colà drento
Tirato colla strega il re da banda,
Le dà la benvenuta, e poi, che vento
L’ha spinta in quelle parti le domanda.
Ella, per conseguir ogni suo intento,
Gli dice il tutto, e se gli raccomanda
Ch’ei voglia a Malmantil, ch’omai traballa,
Far grazia anch’ei di dare un po’ di spalla.
40.
Sta’ pur, dic’ei, coll’animo posato,
Ch’a servirti mo mo vo’ dar di piglio.
Io già, come tu sai, aveo imprunato2;
Ma il tutto è andato poi in iscompiglio.
Orsù, fra poco adunerò il senato,
E sopra questo si farà consiglio;
Acciò batta Baldon la ritirata,
E tu resti contenta e consolata.

  1. St. 38. Il Mandragora fu un buffone di corte. (Nota transclusa da pagina 278)
  2. St. 40. Imprunato. Circondato di pruni per salvare il ricolto dai ladri. Qui, avevo messo in opera ogni cautela. (Nota transclusa da pagina 278)