29. S’io vi narrassi tutto il continente1,
Costui, diresti, ha i lucidi intervalli;
Pur vo’ contarven’ una solamente
Ch’è vera, nè crediate ch’io sfarfalli;
Racconta d’una tal parturïente
Che una carrozza fece a sei cavalli,
E ch’una voglia fu che avea avuta;
Ed io lo crederò senza disputa. 30. Perchè la donna, come altera e vana,
Sopr’agli sfoggi ognor pensa e vaneggia;
E bench’ell’abbia un ceffo di befana,
Pomposa e ricca vuol che ognun la veggia:
Perciò colei ebbe la voglia strana
Della grandezza dell’aver la treggia
Ancorchè tutte, perchè il cervel gira,
Le girelle vorrian, chè ’l sangue2 tira. 31. Ma basti circa i libri quanto ho detto;
Perch’io, che negli studi non m’imbroglio
E questi mai nè altri non ho letto,
Chè forse i fatti lor saper non voglio,
A qualche error non voglio star soggetto,
Chè pur troppi n’ho fatti sopr’al foglio;
E poi perchè son tanti e tanti i tomi,
Che né anco so dir d’un terzo i nomi.
↑St. 29. Il continente. Credo che sia detto per giuoco, invece di il contenuto di questo libro. (Nota transclusa da pagina 359)
↑St. 30. Il sangue. La cognazione fra le girelle delle carrozze e quelle delle lor testine. (Nota transclusa da pagina 359)