Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/349

Da Wikisource.

ottavo cantare 305

56.
Considerando poi nel suo cervello
Che s’a quel luogo a bambera1 s’invia,
Potrebbe andar a Roma per Mugello2,
Perch’ei non si rinvien dov’ei si sia,
Ricerca nel suo mastro scartabello
Di quei paesi la geografia;
Ma quel, per quanto noi potrem comprendere,
Non si vorria da lui lasciare intendere.
57.
Fu Paride persona letterata
Che già studiato avea più d’un saltero3;
Ma poi non ne volendo più sonata,
Alla scuola studiò di Prete Pero4;
Però, s’ei non ne intende boccicata,
È da scusarlo; e poi, per dire il vero,
Lettere ed armi van di rado unite,
Perc’han di precedenza eterna lite.
58.
Ma benchè la lettura sia fantastica
A un che si può dir non sa nïente,
E ch’altro5 di virtù non ha scolastica
Che pelle pelle l’alfabeto a mente,
Tanto la biascia, strologa e rimastica,
Ch’a cómpito leggendo, finalmente
Il sunto apprende, e fra l’altre sue ciarpe
Ripone il libro, e sprona poi le scarpe.

  1. St. 56. Mugello. Regione di Toscana. — A Bambera. Sconsigliatamente. (Nota transclusa da pagina 361)
  2. A Bambera. Sconsigliatamente. (Nota transclusa da pagina 361)
  3. St. 57. Saltero. Libricciuolo contenente alcuni Salmi, che si dà a leggere a’ ragazzi, quando hanno imparato a conoscere le lettere dell’abbiccì. (Minucci.) (Nota transclusa da pagina 362)
  4. Prete Pero, cioè Piero, dicono che insegnava dimenticare. (Nota transclusa da pagina 362)
  5. St. 58. E ch’altro. Costr. E che non ha altro di virtù scolastica. (Nota transclusa da pagina 362)