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ottavo cantare | 311 |
74.
Ed al prigion preterito imperfetto1
Rivolto colle carte in man, l’invita,
Già fattoselo porre a dirimpetto,
A giocar d’una crazia la partita;
Ovver si metta fuor in sul buffetto2
Un testoncino3, e sia guerra finita4;
Così lo prega, lo scongiura e in parte
Bada pur sempre a mescolar le carte.
75.
Quegli, che compiacerlo non gli costa
E vede averla avuta a buon mercato,
L’invito tiene e regge5 a ogni posta,
Bench’ei non abbia un bagattino6 allato;
E dice: al più faremo una batosta7,
Quand’ei mi vinca e voglia esser pagato;
Di rapa sangue non si può cavare,
Nè far due cose: perdere e pagare.
76.
Duraro a battagliar forse tre ore
Poi la levaron quasi che del pari;
Se non ch’il general fu vincitore
Di certa po’ di somma di danari.
E perchè gli domanda e fa scalpore,
Quei, che gli spese in cene e in desinari,
Non aver, dice, manco assegnamento8;
Talchè Amostante resta al fallimento,
- ↑ St. 74. Preterito imperfetto. Vuol dipingere la goffaggine di Piaccianteo e il suo viso grasso, grosso e tondo. (Nota transclusa da pagina 371)
- ↑ Buffetto. Tavolino. (Nota transclusa da pagina 371)
- ↑ Testoncino. Moneta che valeva lire italiane 1, 68. (Nota transclusa da pagina 371)
- ↑ E sia ecc. E sin finito il giuoco. (Nota transclusa da pagina 371)
- ↑ St. 75. Regge ecc. Tiene ogni posta. (Nota transclusa da pagina 371)
- ↑ Bagattino. La quarta parte d’un quattrino. (Nota transclusa da pagina 371)
- ↑ Una batosta. Una questione a parole. (Nota transclusa da pagina 371)
- ↑ St. 76. Assegnamento. Nè danari nè modo di trovarne. (Nota transclusa da pagina 371)