50. In cambio di guarir dell’appetito,
Faceano il collo come una giraffa;
Se vien frittate, ognun stava accivito1,
Chè per aria chi può se la scaraffa.
Si ridussero in breve a tal partito,
Ch’ogni volta faceano a ruffa raffa;
In ultimo seguendo Bertinella
L’andavano a cavar della padella. 51. Stanchi già di mangiar non sazi ancora.
Tal musica finì po’ poi in quel fondo;
Ma perchè dopo cena il vin lavora,
Facean pazzïe le maggior del mondo.
Fra l’altre Bertinella e Celidora
Cominciaron per burla un ballo tondo;
E appoco appoco entrovvi altra brigata
Talchè si fece poi veglia formata2. 52. Accender fanno ancor, com’è l’usanza,
Molte candele intorno alla muraglia
Lo splendor delle quali in quella stanza
È tale e tanto, che la gente abbaglia;
Sicchè distinto si vedeva in danza
Chi meglio capriole intreccia e taglia.
Nannaccio intanto sopr’alla spinetta3
S’era messo a zappar la spagnoletta4.
↑St. 50. Accivito. Lesto, pronto. (Nota transclusa da pagina 399)
↑St. 51. Formata. Formale, solenne. (Nota transclusa da pagina 399)
↑St. 52. Spinetta. Specie di cembalo. (Nota transclusa da pagina 399)
↑La spagnoletta. Specie di danza. (Nota transclusa da pagina 399)