20. Perch’ei bada a studiar declinazioni1,
Più non sì può farlo levare a panca2;
Le polizze3 non può, porta i frasconi4,
E colle spalle s’è giocato un’anca5;
Pur, grazia del martello e degli sproni,
Tentenna tanto, zoppica ed arranca,
Ch’ei vien dove6 n’ha a ir, non dico a once
Ma a catinelle il sangue ed a bigonce. 21. Quando il nimico ch’ivi sta a disagio
A tal pigrizia, grida ad alta voce:
Vieni asinaccia, moviti Sant’Agio7,
Ch’io son qui pronto a caricarti a noce8.
Ella risponde: a noce? adagio, Biagio!
Fate un po’ pian, barbier, che ’l ranno cuoce;
S’altro viso non hai, vàllo a procura,
Perchè codesto non mi fa paura. 22. Se tu sapessi, come tu non sai,
Ch’armi son queste, e poi del beveraggio,
Faresti forse il bravo manco assai
O parleresti almen d’altro linguaggio.
Ma giacchè tu venisti al tuo’ ma’ guai,
A’ vermini a tua posta manda il saggio9;
Mentr’io che mai non volli portar basto10,
Coll’ammazzarti farotti lor pasto.
↑St. 20. Declinazioni. Declinare, decadere, scadere, cadere. (Nota transclusa da pagina 422)
↑Levare a panca. Farlo star ritto; dai bambini, che quando imparano a camminare, si vanno appoggiando alle panche. (Nota transclusa da pagina 422)
↑Le polizzeecc. Non ha tanta forza da portare una polizza. (Nota transclusa da pagina 422)
↑Porta i frasconi. Si dice così degli uccelli infermi, che abbassando le ali, somigliano giumenti carichi di fastelli di frasconi. (Nota transclusa da pagina 422)
↑Giocarsi una cosa, vale Perderla o renderla inservibile. Se dunque il povero cavallo s’era giocata un’anca e le due spalle, non gli era rimasto di buono altro che una gamba. (Nota transclusa da pagina 422)
↑Vien dove. Arriva al luogo dove tanto sangue si deve spargere. (Nota transclusa da pagina 422)
↑St. 21. Sant’agio. In altri paesi d’Italia si dice Padre Comodo. (Nota transclusa da pagina 422)
↑A noce. Forse perchè i sacchi di noci, nel caricarli, fanno grande strepito. (Nota transclusa da pagina 422)
↑St. 22. Manda il saggio, perchè fra poco manderai loro tutto il tuo corpo. (Nota transclusa da pagina 422)
↑Portar basto. Essere altrui sottoposto e soffrire in pace ogni sorta d’ingiurie. (Nota transclusa da pagina 422)