53. Ma ritornato a penna1 e a calamaio,
Pur questo stesso a Paride si volta;
Che per veder il fin di quel moscaio,
Se e’ fosse mai possibile una volta,
Mena le man che e’ pare un berrettaio2
Ed a chius’occhi pur suona a raccolta3
E dágli e picchia, risuona e martella;
Ma forbice!4 l’è sempre quella bella5. 54. Talch’ei si scosta nove o dieci passi,
E piglia fiato, perch’ei provar vuole
Se la virtude a sorte gli giovassi
C’hanno l’erbe, le pietre e le parole;
Perciò gli avventa il libro e poi de’ sassi,
Con una man di malve e petacciuole6;
E parve giusto il medico indovino,
Già detto mastro Grillo7 contadino. 55. Perchè ’l demonio, o si recasse a scorno
Che un uomo uso alle giostre e alle quintane,
Con tal chiappolerie gli vada intorno,
E lo tratti co’ sassi come un cane;
Ovver ch’e’ fosse l’apparir del giorno,
Che scaccia l’ombre, il bau e le befane;
Sparisce affatto e più non si rivede:
Ma Paride per questo non gli crede.
↑St. 53. A pennaecc. Per l’appunto. (Nota transclusa da pagina 426)
↑Un berrettaio o cappellaio, che feltri cappelli, dimena assai le mani, per esser l’acqua bollente. (Nota transclusa da pagina 426)
↑A raccolta. Quando la campana suona a raccolta, suona a lungo. (Nota transclusa da pagina 426)
↑Forbice. Detto che esprime ostinazione: e dicono che venga da una tal moglie che, offesa di non aver ottenuto dal marito che le comprasse un paio di forbici, ad ogni domanda gli rispondeva: forbice; nè a farla chetare valsero minacce e percosse: finchè impazientito l’uomo la gettò in un pozzo. Ed ella gridò forbice finchè, ebbe fiato; e questo mancatole, colle dita accennava forbice. (Nota transclusa da pagina 426)
↑Quella bella. Sempre la medesima. (Nota transclusa da pagina 426)
↑St. 54. Petacciuola. Piantaggine. (Nota transclusa da pagina 426)
↑Mastro Grillo è il soggetto di una favola in cui si narrano le sue prodezze nell’arte medica e in quella dell’indovinare. (Nota transclusa da pagina 426)