Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/445

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undecimo cantare 401

53.
Armato a privilegi omai Rosaccio1
Marte sguaina2 e Venere influente;
Ma presto Sardonello sul mostaccio
Gli fece colla spada un ascendente,
Che piove al collo e privalo d’un braccio:
Ond’ei in quel punto andando all’occidente,
Vede le stelle e l’una e l’altra sfera,
Nel viso eclissa e dice: buona sera.
54.
Mein per fianco sentesi percosso
Dallo stidion del cucinier Melicche:
Parasitaccio, porco grande e grosso,
Perchè il ghiotto si fa di buone micche3.
Si rivolta Meino, e dà al colosso
Nella gola che ha piena di pasticche;
Talchè morendo dolcemente il guitto:
Addio cucina, dice, ch’io ho fritto.
55.
Già per la stanza il sangue era a tal segno
Ch’andar vi si potea co’ navicelli;
Istrïon Vespi4, tutto furia e sdegno
Rinvolto ha quivi il povero Masselli;
E col coltel da Pedrolin di legno
Su pel capo gli squotola5 i capelli,
Acciò, trattane poi la lisca6 e il loto,
Più bella faccian la conocchia a Cloto7.

  1. St. 53. Rosaccio (Vedi c. III, 63) ciarlatano che mostrava privilegi di principi per accreditare i suoi rimedi. (Nota transclusa da pagina 452)
  2. Sguaina. Cava fuori. Il resto dell’ottava è pieno di allusioni equivoche prese dal linguaggio astrologico. (Nota transclusa da pagina 452)
  3. St. 54. Micche. Minestre. (Nota transclusa da pagina 452)
  4. St. 55. Istrion Vespi. Cognato dell’autore, scrisse piacevoli commedie nelle quali recitava, facendo in ispecie la parte di Pedrolino, servo sciocco, armato di un coltello di legno. (Nota transclusa da pagina 452)
  5. Squotolare. Battere il lino. (Nota transclusa da pagina 452)
  6. La lisca. La parte legnosa e dura. (Nota transclusa da pagina 452)
  7. Cloto è una delle tre Parche. (Nota transclusa da pagina 452)