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414 malmantile racquistato

14.
Curioso vanne, ed arrivato in piazza
Per chi, domanda, è sì gran fuoco acceso?
E gli è risposto: egli è per Martinazza
Che già v’è drento e scrive: lato preso1;
E le sta ben, perch’una simil razza,
C’ha fatto sempre d’ogni lana un peso2,
E’ si vorrebbe, Dio me lo perdoni,
Gastigare a misura di carboni.
15.
In questo ch’ognun parla della strega,
Si sente dire: a voi, largo, signori!
E un omaccion più lungo d’una lega
Dal palazzo si vede condur fuori;
Poi sopra al carro ove Birreno3 il lega,
E cinto, come già gl’Imperadori,
Di alloro in vece, d’un carton4 la chioma
Va trionfante al remo, non a Roma.
16.
Questo infelice è il povero Biancone
Che tra quei pochi là della sua schiera,
Che restan vivi, è fatto anch’ei prigione
Per esser vogavanti di galera;
Chè tal fu d’Amostante l’intenzione:
Ma perch’eglí è un uomo un po’ a bandiera5,
Sentenziato l’avea, senza pensare
Che Malmantil non ha legni nè mare

  1. St. 14. Lato preso. Queste parole solevansi scrivere sopra uno spazio di terreno in Firenze da quelli che in quel posto volevano esporre le loro mercanzie il giorno della fiera. (Nota transclusa da pagina 474)
  2. D'ogni lana peso. Ora è più comune D’ogni erba fascio. (Nota transclusa da pagina 474)
  3. St. 15. Birreno. (birro). Vedi Ariosto C. IX, X, e XI. (Nota transclusa da pagina 474)
  4. Un carton. La mitera. (Nota transclusa da pagina 474)
  5. St. 16. A bandiera. Inconsiderato e volubile. (Nota transclusa da pagina 474)