17. Perciò, mentre che tutto ignudo nato
Se non ch’egli ha due frasche per brachetta.
Sì bel trofeo si muove, ed è tirato
Da quattro cavallacci da carretta,
La Consulta il decreto ha revocato,
Sicchè di lui nuov’ordine s’aspetta;
Ed è stato spedito un cancelliere
Con più famigli a farlo trattenere. 18. I ragazzi frattanto che son tristi
A veder ciò che fosse essendo corsi,
E poi ch’egli è un prigion si sono avvisti
E ch’egli è ben legato e non può sciorsi,
Unitamente, in un balen provvisti
Di bucce, di meluzze, rape e torsi,
Cominciarono a fare a chi più tira,
Ed anche non tiravan fuor di mira. 19. E perch’ei non ha indosso alcuna vesta
Lo segnan colpo colpo in modo tale,
Che innanzi ch’e’ finiscan quella festa
Ne lo svisaron e conciaron male;
E al miteron, che a torre aveva in testa,
Benchè giammai spuntate avesse l’ale,
Con quei suoi merli1 che non han le penne
Pigliar il volo all’aria alfin convenne.
↑St. 19. Merli. Nella parte superiore della mitera molte volte s’intagliavano dei merli, quasi a rappresentare una corona murale. Qui poi giuoca il poeta sul doppio significato della voce merli. (Nota transclusa da pagina 474)