Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/125

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SERA DELLA DOMENICA



Ora che li organi
di Barberia singhiozzano al crepuscolo
li ultimi balli e le ultime canzoni
anche una volta, quasi una paura
folle di rimanere
soli nell’imminente ombra li tenga;

ora che i poveri
amanti hanno sepolta
nel cuore, senza piangere, la piccola
loro felicità domenicale,
e vanno muti
per il noto viale
al convegno dell’ultima tristezza;

ora che il pianto in maschera
di Sorriso
affetta ancora un’aria disinvolta
prima che scada il facile noleggio
dell’abito di gala;