Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/127

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LA LIBERAZIONE



Cantarellando, senza
tremare, la prigioniera
dalle mani logore
raccolse tutte le vecchie cose
polverose, i suoi denari
di un’altra epoca,
riguardò negli angoli dove la sera
già tesseva le sue tele d’ombra,
e tentò la porta vigilata
dai ragni centenari.

Seguivano con aria
di danza
un loro monotono giro le foglie
davanti alla casa
della Melanconia
donde la Speranza affamata
fuggiva indisturbata.