Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/136

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L’ULTIMO SOGNO



Io sono giunto alla città
nel mezzo del bosco.
Batto alla porta, nessuno domanda,
batto a tutte le porte
della città muta; non odo
che fontane cantare
canzoni senza ritornelli
alla Monotonia.

Io grido: «Non saprò
domani tornare
per la stessa via!
Sono un fanciullo bianco
ed è fiorita per i miei capelli
una ghirlanda!