Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/71

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Qualche gufo coi tristi
occhi dall’alto nido
scricchiolante, incantava
l’ombra vergine di stelle
E non c’era più nessuno
da tanti anni, nella torre,
come nel mio cuore.

Sotto la polvere ancòra,
un odore appassito indefinito,
esalavano le cose,
come se le ultime rose
dell’ultima lontana primavera
fossero tutte morte
in quella torre triste, in una sera triste.

E lacrimava per i soffitti
pallidi, il cielo, talvolta
sopra lo sfacelo delle cose.
Lacrimava dolcemente
quietamente per ore
e ore, come un piccolo fanciullo malato.
Dopo, per la finestra
veniva il sole, e il mare,
sotto cantava.

Cantava l’azzurro amante,
cingendo la torre tristissima
di tenerezze improvvise,