Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/80

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casa! E allora?... perchè farmi tornare?
Serenità: quiete al mio tormento
vana, sono perduto, ora, mi sento
morire e gli occhi s’empiono di bare

e questo cielo non conobbe voli
mai, questa casa non s’aprì alla gioia,
serenità, serenità, ch’io muoia
dunque se il cuore tu non mi consoli,

se non valse al dolor tua compagnia,
se il passato mi stringe si che in ogni
luogo ritrovo i miei perduti sogni
pieni di una mortale nostalgia.