Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/89

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vano di un piccolo porto solitario e triste pendono flosce e vecchie: oggi una loro carezza ci farebbe pensare alle mani di un agonizzante.


Un passo. Una mano tenta la chiave... oh, non spasimiamo: è un bambino, è il solito bambino di tutti i giorni, che passa lungo il corridoio per andare chi sa dove; non spasimiamo, è inutile.